Amore cristiano

Preferisco questa espressione a quella tecnicamente più precisa di “carità cristiana”, perché nel linguaggio corrente quest’ultima è diventata quasi sinonimo di buonismo e raramente è collegata alla fede di Gesù, anche se il termine “carità” indica un amore che prende a modello quello di Dio e se unito all’aggettivo “cristiana” fa riferimento alla traduzione concreta e sorprendente che di quell’amore divino ha fatto Gesù nella sua vita tra gli uomini.

Ma cos’ha di specifico l’Amore cristiano? In cosa si differenzia da analoghi sentimenti presenti nel cuore degli uomini?
Tralasciando l’amore che nasce dall’individualismo e mira al possesso dell’altro, l’amore cristiano non rappresenta soltanto affetto, solidarietà, vicinanza, rispetto, compassione … verso l’altro, ma il rapportarsi  al proprio simile con l’atteggiamento di Dio che quando ama sogna, si fida, fa esistere, si fa carico della riuscita della sua creatura, soffre quando si fa male e si pone al suo servizio per ridonargli vita e bellezza. Tutto questo è espresso dalla parola “misericordia” che in ebraico è un termine simile a quello che indica il seno materno e sottolinea il fatto che per Dio amare significa prenderti come sei (anche con le tue miserie e le tue ferite) per farti rinascere.
La vita di Gesù, espressione della piena sintonia col Padre, testimonia questo modo nuovo di amare.

Ben avevano compreso questo i componenti del gruppo Caritas di Santa Maria Maggiore di Piedimonte Matese, che durante la Visita pastorale  mi spiegavano che per loro la carità non era soltanto distribuire ‘pacchi viveri’ e pagare le bollette per far fronte alle emergenze dei poveri, ma soprattutto mettere le persone in condizione di recuperare la propria dignità e di realizzare i loro sogni, illustrandomi il loro impegno a cercare lavoro a persone umiliate dalla mancanza di un’occupazione e a sostenere qualche giovane con particolari capacità lo studio, ma senza mezzi per frequentare l’Università.

Questo modo di amare costituisce il cuore del matrimonio cristiano, cui non a caso la Chiesa indica come modello l’amore di Dio per il suo Popolo e l’amore di Cristo per la Chiesa.
Infatti per i discepoli di Gesù che scelgono la via del matrimonio, amare non significa soltanto desiderare l’altro/a, godere della sua compagnia, realizzare progetti comuni…, ma innanzitutto farsi carico della sua vita, dei suoi pregi e dei suoi difetti, delle sue attese e delle sue speranze, impegnandosi a portare a fioritura la sua storia. Sposarsi nella fede significa spostare il baricentro della propria esistenza dall’io al tu (per realizzare insieme il Noi) per amare la persona che il Signore ti ha messo accanto, non come te stesso, ma più di te stesso, nella convinzione che con l’amore sponsale sintonizzato con la carità divina, l’uomo e la donna diventano servi l’uno della gioia dell’altro, come Cristo lo è per la Chiesa, per la cui salvezza ha donato la vita. È segno perciò di un matrimonio non contratto in maniera matura e con fede (e quindi non cristiano) la rivendicazione da parte dei coniugi dei propri diritti individuali, mentre sono diventati Noi e a servizio l’uno/a  della riuscita dell’altra/o.

Analogamente, l’amore cristiano per i figli non è da intendersi come possesso, ma come servizio alla realizzazione del sogno che Dio ha su di loro. Questa è la vocazione dei genitori: amare i figli imitando lo stile di Dio e servendo la riuscita del loro progetto (che è diverso da quello che loro sognano).

L’amore cristiano, esalta il servizio di un prete per la sua gente. Sposta il baricentro della sua vita dal proprio io a quello delle persone che il Signore gli ha affidato, facendogli sperimentare il dono e la bellezza di una paternità più grande. Un prete che ama la sua gente: gli anziani, i ragazzi, le famiglie, i poveri… della sua parrocchia con “carità cristiana”, è un uomo vaccinato dall’insano amore di sé che porta al carrierismo, a forme meschine di vanità e di competizione, alla ricerca del potere, all’avidità, al cinismo, al pettegolezzo… e lo condanna ad una vita da scapolo.
Ricordo con commozione le espressioni di affetto dei fedeli di una parrocchia da me visitata nei confronti del loro ex parroco che li aveva trattati come la sua famiglia e che sentivano come uno di famiglia: facendo ripetizioni gratuite ai ragazzi, accompagnandoli a scuola con la sua macchina, aiutando  e difendendo tutti in momenti di difficoltà, evitando critiche malevole, “abbattendo muri e costruendo ponti”, senza nulla pretendere e talora indebitandosi per i più bisognosi …..

E mi viene spesso da pensare ai tanti volti che ho incontrato e amato, che ho avvicinato con il desiderio di mettere loro le ali ed aiutarli a raggiungere i loro sogni, al tempo “perso” accanto a loro per dare fiducia, incoraggiarli,  consigliarli e talora anche rimproverarli, ai colloqui avuti con alcune coppie per sostenerle nella scelta di avere un figlio, all’impegno con cui portavo i miei ragazzi di periferia a conoscere le bellezze della loro Città in pomeriggi domenicali che seguivano mattinate massacranti, alla cura nell’organizzare momenti che facessero incontrare le famiglie per conoscersi ed aiutarsi…
E ringrazio il Signore che attraverso questa bella esperienza mi ha reso padre, felice ogni volta che incontro uno di loro, nel quale non scorgo un estraneo ma un familiare, sentendomi fiero dei loro successi e triste per i loro problemi e le loro sofferenze….

E penso sempre che è bello essere uomini che sanno rapportarsi con propri fratelli con la carità di Colui “che è più grande del nostro cuore e conosce ogni cosa” (I Gv 3,20).

+ don Valentino

Commenti

  1. Linda

    Ho letto con interesse e tutto d’un fiato. Focalizza perfettamente il “baricentro” al quale ognuno di noi dovrebbe far riferimento. È stato un momento di “verifica” personale….Grazie don Valentino.

  2. Gioia

    Veramente grazie don Valentino di queste belle parole che mi hanno fatto ricordare i lontani tempi di condivisione di esperienze col Gruppo di “S. Giovanni e mi hanno fatto riflettere sulle esperienze vissute come moglie e madre. Grazie

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