Il grande equivoco

Negli ultimi anni in molte diocesi italiane si va diffondendo l’indirizzo pastorale di relegare all’età dell’infanzia (7-9 anni) il conferimento dei Sacramenti della Iniziazione cristiana (IC), smentendo un lungo e intelligente sforzo di molti pastoralisti e Vescovi che mirava a non legare la formazione cristiana alla ricezione ai sacramenti, quasi che la catechesi fosse soltanto un passaporto o un corso scolastico in funzione del Sacramento, e a separare la prima Comunione dalla Cresima, spostando quest’ultima in un tempo di maggiore maturità umana, successivo alla Prima Eucarestia.

Diradare i tempi mirava ad invitare i ragazzi a vivere periodi (su cui la pigrizia di molti pastori ha lavorato poco) in cui la frequenza della Parrocchia era presentata come un fine a sé, non condizionato dal ricatto del Sacramento; a promuovere l’incontro col modello di umanità di Gesù nel tempo in cui i giovanissimi fanno normalmente scelte importanti di vita (affettiva, sessuale, politica, “professionale”…); a superare una visione magica  e un po’ ridicola dell’efficacia dei Sacramenti, che mancando la risposta di Fede diventa sempre più una offerta inevasa e inefficace, come dimostra il pauroso abbassarsi della percentuale dei cattolici italiani che partecipano alla Eucarestia domenicale e non solo.

In soccorso della proposta di una iniziazione cristiana infantile, magica ed inefficace perché proposta a bambini inconsapevoli provenienti da un contesto familiare, scolastico, sociale sempre più ateo, sono venuti torme di liturgisti e di pastoralisti che hanno tirato fuori dal cilindro la necessità di rispettare l’ordine teologico dei sacramenti della Iniziazione cristiana, che individua (giustamente) nella Eucarestia il culmine della Iniziazione cristiana e la preoccupazione di concluderla in un tempo definito, sempre più legato all’infanzia. Un vescovo del Nord Italia ha decretato che l’IC si chiude a 9 anni, intendendo per IC la recezione dei tre Sacramenti e non la preoccupazione di formare i cristiani, illudendosi forse che le due cose possano coincidere. Ma se tanto vale tanto, vedo più coerente la posizione della Chiesa ortodossa che conferisce agli infanti insieme al battesimo anche cresima ed eucaristia.

Il grande equivoco sta nel fatto che quanti sostengono l’ordine teologico dei sacramenti, identificano l’Eucarestia che completa l’Iniziazione cristiana con la Prima Comunione, un evento che normalmente i bambini vivono con grande emozione ma scarsa comprensione della proposta di vita che da essa proviene e che dovrebbe completare la formazione del cristiano. E poi un cristiano “completo” a 9-10 anni fa ridere ogni persona sensata che possiede nozioni elementari di pedagogia e di psicologia.  Ma queste sante persone tirano fuori la Grazia divina, che però secondo la sana teologia cattolica, non si sostituisce alla natura ma la perfeziona, di conseguenza non può fare di un uomo in nuce un cristiano maturo. E la scarsa presenza di cristiani adulti in circolazione conferma questa analisi. A sostegno di tale scelta, si inventano la mistagogia (= periodo di approfondimento dei misteri ricevuti), che è come l’araba fenice: “che vi sia, ciascun lo dice; dove sia, nessun lo sa” e che è inesistente nella pastorale ordinaria delle nostre comunità.

Insomma una grande confusione, che con le migliori intenzioni contribuisce ancora di più a scristianizzare la gente e ad allontanarla dalla vita della Comunità, che sola forma i cristiani adulti.

+ don Valentino 

 

Commenti

  1. Arnaldo Pompei

    Carissimo Valentino
    hai perfettamente ragione .
    Penso che ricordi il mio articolo
    sulla rivista ” Catechesi” sull’ età della Cresima più di cinquantanni fa !
    Eravamo ancora in Seminario.
    Altri tempi !
    Oggi non capisco, anch’io dove vogliono arrivare con l’ anticipo della Iniziazione Cristiana ai bambini.
    Questo ormai anche ‘ ad esperimentum” nella diocesi di Roma.
    Comunque per ora hanno aderito , mi dicono , solo 17 parrocchie !
    Speriamo che ci si ravveda da questo progetto di anticipazione.

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